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I due nemici (1961)

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I due nemici (1961)



Regia/Director: Guy Hamilton
Soggetto/Subject: Luciano Vincenzoni
Sceneggiatura/Screenplay: Jack Pullman
Interpreti/Actors: Alberto Sordi (capitano Blasi), David Niven (magg. Richardson), Amedeo Nazzari (maggiore Fornari), Michael Wilding (Burke), Harry Andrews (tenente Rootes), David Opatoshu (Bernasconi), Aldo Giuffrè (sergente Todini), Tiberio Mitri (soldato Mocca), Alessandro Ninchi (tenente Del Prà), Pietro Marescalchi (caporale Bortolin), Bruno Cattaneo (soldato Mattone), Giuseppe Fazio (sergente Spadoni), Ignazio Dolce (sentinella), Ronald Fraser ("Perfect"), Duncan MacRae (Trevethan), Bernard Cribbins (colonnello Brownlow), Michael Trubshawe (Tanner), Robert Desmond (Slinger), Noel Harrison (tenente Hilary), Kenneth Fortescue (tenente Thomlinson), Don Powell, Mohamed Aghi Alì, Abraham Mogos, Elias Atrahama, Mohamed Elmi Abdurahman, Luigi Bracale
Fotografia/Photography: Giuseppe Rotunno
Musica/Music: Nino Rota
Costumi/Costume Design: Dario Cecchi, Ezio Frigerio
Scene/Scene Design: Mario Garbuglia
Montaggio/Editing: Tatiana Morigi, Bert Bates
Suono/Sound: Piero Cavazzuti, Bruno Brunacci
Produzione/Production: Dino De Laurentiis Cinematografica
Distribuzione/Distribution: De Laurentiis Distribuzione
censura: 34965 del 11-10-1961
Altri titoli: The Best of Enemies, The Best of Enemies, Liebenswerte Gegner
Trama: 1941, in Abissinia durante la II^ Guerra mondiale, un aereo ricognitore britannico, con a bordo il maggiore Richardson e il tenente Rootes, finisce la benzina ed è costretto ad atterrare proprio vicino ad un reparto dell'esercito italiano, comandato dal maggiore Fornari. Gli italiani fanno prigionieri i due ufficiali di Sua Maestà, ma di lì a poco in un battaglia Fornari perde la vita, schiacciato da un cingolato. Il comando viene rilevato dal capitano Blasi, al quale viene la brillante idea di lasciar scappare i prigionieri, affinché possano riferire ai propri superiori le spaventose condizioni dell'esercito italiano e li lascino in pace. Ma non va così: una volta raggiunte le proprie linee, Richardson viene incaricato di andare a catturare proprio la compagnia di Blasi. A malincuore il maggiore inglese esegue l'ordine; ma mentre sta portando i prigionieri ad Addis Abeba s'imbattono in un gruppo di ribelli abissini che mette a repentaglio la libertà degli italiani e dei britannici. Scampati al pericolo, Richardson porta a termine la sua missione scortando gli sconsolati italiani alla stazione, dove verranno messi su un treno che li porterà ad un campo di prigionia. Il capitano Blasi e la sua truppa sfilano logori e stracciati, incamminandosi a capo chino verso il convoglio. Il maggiore Richardson ha uno scatto di generosità e ordina ai suoi uomini il present'arm, che rende più onorevole e meno amaro l'addio degli italiani.

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